Luigi Rossini (1790-1857), il “ravennate” per la sua provenienza, cugino dell’ancora più celebre Gioacchino Rossini, sin da giovane si era recato a Roma per conseguire la qualifica di architetto con una borsa di studio. Una formazione professionale e culturale che trasferirà con solennità antiquaria nelle sue 600 tavole con cui rappresenterà i monumenti dell’antichità. Tutti lavori riprodotti in stampe e litografie che non avevano più come committenti i mercanti d’arte o i collezionisti, ma un pubblico più vasto che ricercava in piazza di Spagna o nelle numerose rivendite librarie dell’epoca un ricordo del proprio viaggio a Roma. Artista apprezzato e benestante, si spegnerà a 66 anni per il dolore della perdita del proprio giovane figlio.