Le 4 giornate di Napoli

Una città sotto le bombe, tra macerie, terrore e morte. Una città che oscilla e sbanda, ma che reagisce. Con giovani combattenti per la libertà, sia civili che militari, uomini, donne, persino bambini in armi che liberarono Napoli dall’occupazione nazista prima dell’arrivo degli alleati. Le Quattro Giornate, 27-30 settembre 1943, settant’anni fa esatti: questo il tema predominante nelle 28 foto (molte inedite, alcune provenienti dall’Archivio Troncone) esposte in 14 pannelli nel Caffè letterario Intra Moenia a piazza Bellini. Le immagini, straordinarie, raccontano quei momenti: dalle barricate innalzate dai napoletani contro l’esercito tedesco (in particolare nell’area tra via Santa Teresa e via Salvator Rosa), alla rarissima testimonianza di un assalto ad un deposito d’armi guidato da un gruppo di ragazzini. Spiccano, tra gli altri, i volti di Antonino Tarsia, il mite professore che a settant’anni assunse la direzione militare delle operazioni di resistenza al Vomero (guadagnandosi una medaglia d’argento) e un ritratto di Maddalena Cerasuolo (in questa foto), medaglia di bronzo al valor militare. La donna, allora appena ventitreenne, fu in prima linea nei combattimenti del 28 settembre a difesa del Ponte della Sanità, che oggi le è stato intitolato. La mostra, curata dalla casa editrice Intra Moenia è visitabile ogni giorno a partire dalle 10. (paolo de luca)

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