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Giambattista Nolli

Nuova pianta di Roma data in luce da Giambattista Nolli l’anno 1748

La “Nuova Pianta di Roma” di Giovanni Battista Nolli, realizzata tra il 1736 e il 1748, è considerata una pietra miliare nell’arte e nella scienza della cartografia per l’accuratezza con cui registra il fitto tessuto urbano di Roma al culmine della sua bellezza settecentesca: strade, piazze, spazi pubblici, ville, vigneti, monasteri e antiche rovine. Insomma, quasi otto miglia quadrate di terreno incise squisitamente su dodici lastre di rame e con l’indicizzazione di 1320 siti.
Questa riproposta editoriale la rende particolarmente fruibile grazie alla facile consultabilità di ogni singolo foglio riprodotto in grandi dimensioni. Una pubblicazione, dunque, non solo evocativa, ma anche utile: nel corso degli ultimi 250 anni il centro storico di Roma è cambiato ben poco nei suoi siti essenziali e perciò la pianta di Nolli rimane ancora una delle migliori fonti per comprendere anche la città contemporanea.

Volume realizzato con il contributo della Regione Campania


Info libro

Collana: | |
ISBN: 9788874211937
Pagine: 60
Misure: 28x24
Prima edizione: 01-12-2016
Formati: copertina rigida
Prezzo: € 35,00

Autore

Giovanni Battista Nolli, detto anche Giambattista (Como, 1692 – Roma, 1756), è stato un ingegnere e architetto italiano, più noto come incisore e cartografo.
Ben presto lasciò Como, sua città natale, per svolgere la professione di geometra. Trasferitosi a Roma, poiché negli ambienti letterari e scientifici si discuteva spesso del fatto che Roma – diversamente da altre grandi capitali europee – mancasse di una mappa moderna e particolareggiata, il Nolli maturò l’idea di colmare questo vuoto, iniziando nel 1736 a redigere una carta riportante dettagliatamente strade, monumenti e territorio circostante. Avvalendosi della collaborazione del figlio Carlo (1710-1770), cui si aggiunsero nel tempo altre personalità illustri, come il giovane incisore veneto Giovanni Battista Piranesi ed il siciliano Giuseppe Vasi, il Nolli costituì un gruppo di lavoro che dapprima si autofinanziò per sostenere le spese quotidiane dell’opera e successivamente sfruttò l’interesse per le arti del cardinale Prospero Lambertini, salito al soglio pontificio come Benedetto XIV (1740-1758), il quale ufficializzò la realizzazione della mappa di Roma, autorizzando gli incaricati ad entrare anche in proprietà private (palazzi, giardini, conventi perfino quelli di clausura) per effettuare i rilievi.

Il risultato fu una prestigiosa e straordinaria grande mappa (176 x 208 cm), la Nuova Topografia di Roma[1], composta da 12 fogli e corredata da indici dettagliati di strade, chiese e monumenti, che venne ultimata e pubblicata nel 1748. La mappa, inoltre, riporta la nuova divisione in 14 Rioni della città di Roma, stabilita nel 1744 da Benedetto XIV[2] (al quale la carta è dedicata), che portò quindi alla realizzazione di splendide targhe lapidee, indicanti vie e piazze, molte delle quali tuttora presenti nelle strade della Capitale.


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